Alessandro Rappini Anzola dell’Emilia: un lotto d’angolo con una vecchia casa di proprietà è divenuto occasione per un nucleo di quattro famiglie di confrontarsi con la possibilità di realizzare la propria casa e un piccolo avvenimento urbano di rottura. La potenzialità edificatoria ha consentito di abbattere il preesistente e realizzare un nuovo fabbricato, con la richiesta di mantenere un nucleo verde, garantire l’interdipendenza delle nuove quattro unità e creare una zona al piano terra in cui vivere i servizi comuni. Sin dai primi studi la composizione si è sviluppata attorno ad un concetto plastico di armonizzazione delle volumetrie, con l’intento e la necessità di dare forma ad un’idea di movimento, allontanamento e riavvicinamento di volumi. L’edifico, disposto ad L, è costituito da 2 blocchi, collegati da un vano scale comune, fortemente chiusi verso le strade perimetrali e aperti verso la corte, attraverso una serie di finestrature e terrazzi di notevoli dimensioni. Un muro perimetrale in cotto a corsi sfalsati, diviene recinzione, memoria di architetture locali e legame tra i due corpi principali, che vi si appoggiano e interagiscono. La porzione che si incunea in corrispondenza dell’angolo del lotto, è a due piani, definisce un’unità autonoma ed è concepita come una piccola villa, generata dalla sovrapposizione di due figure geometriche sfalsate. La restante porzione dell’intervento è caratterizzata da un cospicuo volume a tre piani che corre parallelo al confine, perpendicolare alla strada, sulla quale affaccia sbalzando lievemente dal muro perimetrale in laterizio, sopra il blocco dei cinque garage. La villa a due piani è costituita al piano terra dalla zona giorno con un ampio soggiorno pranzo, una cucina abitabile, un disimpegno che introduce una camera e un bagno e al piano superiore da tre camere da letto e un bagno. Il piano terra è scavato in parte realizzando un patio coperto da un brise-soleil in alluminio che individua l’ingresso dal giardino dell’unità. Il patio che scava il volume al piano terra incide la facciata del fabbricato individuando una grande vetrata che sottolinea il doppio volume della scala interna. Il blocco a tre piani contiene tre unità abitative, interpretate come vere e proprie case autonome monopiano, dotate di ampi spazi pertinenziali propri. La copertura a due acque, ciascuna monofalda convergenti verso il lastrico separate da un patio in quota, incide fortemente la compattezza del volume. La struttura metallica che caratterizza il rivestimento del vano scale, vetrato nelle due testate che rappresentano l’accesso pubblico e quello privato, identifica – quasi una lama tra i due corpi – il perno e il punto di quiete delle volumetrie che sembrano sul punto di staccarsi e iniziare un’ulteriore nuova e avventurosa vita architettonica.Dati Progetto
Intervento:
Casa M10 – Nuova costruzione di edificio quadrifamigliare
Luogo:
Anzola dell’Emilia – Bologna
Progettisti:
AP+a STUDIO
Collaboratori:
Strutture – Ing. Claudio Serafini
Sicurezza – Arch. Riccardo Bedini
Committente:
Privato
Anno:
2007/2010
Costo:
1.100.000 €
Impresa Esecutrice:
Lodi&Ghedini srl Costruzioni Edili
Dati dimensionali:
Lotto: 967mq – Superficie realizzata: 785mq
Fotografie:
Vito Corvasce
Scomposizione controllata
Scomposizione controllata
Scomposizione Controllata
Casa M10